Civitaluparella era notissima in passato come il paese delle lisce. Queste pietre molto diffuse nel territorio hanno la particolarità di non essere troppo spesse, di facile lavorazione, talvolta con accentuate colorazioni color mattone tali da farle spesso confondere con gli stessi laterizi. Le lisce, in passato, erano utilizzate per la copertura dei tetti in luogo degli embrici, per la buona resistenza al gelo.
Del territorio di Civitaluparella sono tante le notizie da raccontare tra leggenda popolare e documentazione storica. Su Penna Pizzuta sembra ci fosse in passato un eremita; ed il Catasto Onciario riferisce che in quel luogo esisteva S. Maria del Perdoso. Sul versante opposto in loc. Fonte S. Maria sono state rinvenute parecchie pietre ed oggetti forse attribuibili ad una villa romana. Nei paraggi passa il tratturo proveniente dalla vicina Fallo e nel 1742 nel luogo che già si chiamava Colle di Lite, vi fu una grossa disputa con la feudataria del tempo Eleonora Caracciolo in merito all’utilizzo, dovuto o meno, del pascolo circostante. Un’altra storia racconta che sul medesimo colle venivano impiccati i malviventi e l’esecuzione avveniva in quel luogo perché era di facile osservazione dall’abitato. Un’altra questione si verificò a fine ‘700 con la vicina Pennadomo per l’uso del bosco della Defenza, la Difesa e si concluse dopo parecchi anni con la divisione del territorio. Da ricordare un litigio con Montenerodomo per il territorio di Monte Pidocchio. Contese varie per la terra che era l’unico bene con cui nutrirsi o almeno sopravvivere.