I monumenti più interessanti da visitare a Civitaluparella sono indubbiamente due: la chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo ed i ruderi del Castello.
Nel primo caso, per meglio comprenderne la storia, è necessario considerare che nella documentazione archivistica risulta che la chiesa, che ha sempre avuto questo titolo, viene definita già dal XII sec. come abbazia, sulla base di una fondazione benedettina, peraltro al momento non suffragata da documentazione certa. Sicché tutti i suoi parroci sono stati definiti abati, anche quando ormai Montecassino o San Vincenzo erano diventati commende. Sta di fatto che la chiesa di S. Pietro proprio in funzione dell’appellativo di ‘abbazia’ deve essere stata nel passato molto desiderata soprattutto per le congrue rendite di cui godeva. La documentazione notarile conservata a Chieti e a Lanciano molto spesso riferisce di possessi molto redditizi nel territorio del centro frentano, che fanno sospettare l’esistenza di ulteriori informazioni sulla chiesa civitese di cui non siamo attualmente a conoscenza.
L’interno si presenta attualmente a due navate; ma in passato devono essere state tre come risulta da alcune Visite Pastorali del sec. XVI. Di notevole l’ex fonte battesimale costituito da una colonna scanalata, in pietra locale e cava, del diam. di 82 cm. All’ingresso a destra tre epigrafi di cui due in marmo ricordano 2 abati del passato. Il primo don Nicolantonio Mansoni (o Manzoni), vissuto nella prima metà del XVI secolo, napoletano che lasciò alla chiesa un legato di 300 ducati. Il secondo don Mansueto de Amicis di Alfedena vissuto nella seconda metà del XVIII secolo.
Un altro monumento almeno da vedere, non fosse altro che per lo splendido panorama che si osserva dal belvedere, è la chiesa dell’Annunziata, sfortunatamente ricostruita ex novo negli anni ’60 del secolo scorso dal parroco del tempo. Pur se all’epoca l’edificio era in cattivo stato di conservazione, le direttive ecclesiastiche e la miopia di alcuni amministratori permisero il completo rifacimento di una chiesa che, a quanto si racconta, conservava alcuni affreschi che si sarebbero dovuti tutelare di più. Essa è situata sul colle, ma sarebbe meglio dire ripiano montuoso, sul quale fino alla seconda metà del ‘400 esisteva il Castello dei Caldora.